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È ufficiale: la pizza fa bene alla salute (lo dice lo studio)

Le tipologie di pizza sul mercato sono davvero tante: dalla classica pizza napoletana morbida e sottile, alla casertana più piccola e con i bordi alta, dalla romana sottile e croccante, alla pizza al metro… e poi ancora la teglia, la pala, la Pinsa, la senza glutine… Al di là del gusto, la pizza è un alimento sano e non deve essere demonizzata nonostante il suo alto contenuto calorico. La pizza, se preparata con pochi ingredienti (acqua, farina, lievito, pomodoro, mozzarella e olio extravergine d’oliva) potremmo dire che fa bene alla salute!

La pizza è fonte di energia

L’apporto chilocalorico di una singola pizza non può essere ignorato. Le persone con un elevato fabbisogno calorico (2.200-2.300 chilocalorie nelle 24 ore) possono mangiare tranquillamente una Margherita al giorno. Chi invece segue una dieta ipocalorica (1.400-1.600 chilocalorie) è bene che ne riduca la frequenza di assunzione. Molti nutrizionisti indicano alle persone che cercano di perdere peso non di evitare di mangiare la pizza, ma semplicemente di mangiarne una alla settimana.

…e stimola il cervello e le emozioni positive

Stando alla relazione di Paola Emilia Cicerone la pizza “offre un’esperienza multisensoriale che stimola il cervello, favorisce le emozioni positive, migliora la memoria e promuove la creatività. Combatte inoltre lo stress e ha effetti benefici sulla salute mentale. Non solo, è anche un ottimo modo per comprendere meglio il mondo che ci circonda”. Uno studio interdisciplinare condotto dall’Institute for Environmental Neuroscience dell’Università di Chicago ha coinvolto vari esperti che hanno rivelato che anche un breve contatto con l’ambiente naturale può migliorare la memoria e l’attenzione del 20%.

Valeria Vitale del Dipartimento di Psicologia Sociale dell’Università di Roma La Sapienza afferma: “Sappiamo che il processo di urbanizzazione è accompagnato da una serie di rischi per la salute psicologica e fisica. Pensiamo all’inquinamento atmosferico e acustico, all’irritazione dovuta alla congestione del traffico, alla restrizione degli spazi naturali e all’urbanizzazione che mina l’armonia visiva dell’ambiente a causa di grattacieli sempre più alti”.

La cosiddetta progettazione biofilica, che mira a incorporare elementi naturali negli edifici urbani e nelle strutture sanitarie, sta quindi guadagnando terreno. Stanno emergendo anche percorsi interdisciplinari, come l’ecopsicologia, che studia il legame tra la salute degli individui e quella degli ecosistemi. In breve, i risultati confermano gli effetti benefici della natura su bambini e ragazzi. Alcuni effetti sono legati ad ambienti specifici, come le foreste e l’acqua e hanno importanti implicazioni a livello estetico, simbolico ed evolutivo.

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