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Dopo la pizza con farina di grillo arriva quella con i grilli come topping

Trieste fa da apripista nell’utilizzo dei grilli per “condire” una pizza. L’idea è partita qualche giorno fa dalla pizzeria Mangiafuoco, che ha iniziato ad utilizzarli come topping in una pizza insieme a pomodoro, mozzarella e fiori di zucca. I grilli, acquistati in Germania già arrostiti con olio e sale, vengono disposti a fine cottura. La Grillo Sparlante (questo il nome scelto per la pizza) viene proposta ai clienti triestini dal 12 aprile, al costo di 15 euro. I titolari, Alessandro Pribaz e Umberto Barucca, ci tengono a sottolineare che sono stati i primi in Italia a usare i grilli come ingrediente di farcitura di una pizza.
Il successo (o la curiosità, a seconda dei casi) non si è fatto attendere e nella prima serata ne sono state sfornate ben 15!

Come è nata l’idea di una pizza con i grilli?

Al Corriere della Sera, Alessandro Pribaz racconta: “Di recente infatti si sente tanto parlare della farina di grillo per il suo sapore delicato, particolarmente adatta ad essere inserita anche per la preparazione della pizza, diventando una perfetta integrazione delle farine tradizionali. La pizza però è patrimonio Unesco. È sacra. Non si tocca. Andare a danneggiare l’impasto non ci piace. Quindi io sono andato oltre, pensando ai grilli sopra la pizza (Regolamento di Esecuzione UE 2022/188 del 10 febbraio 2022 con autorizzazione EFSA del 8 dicembre 2022) naturalmente già arrostiti con olio e sale da disporre dopo la cottura”.

Quanto costano i grilli? Come vengono preparati?

Se pensate di trovarvi davanti ad un prodotto economico, vi sbagliate di grosso: i grilli utilizzati dalla Pizzeria Mangiafuoco sono stati acquistati a 250 euro per mezzo kg. Su ciascuna pizza, va detto, vengono disposti circa 30 grilli, per un peso complessivo di soli 10 grammi.

pizza grilli

Nella pagina Facebook della pizzeria si legge che i grilli sono stati “acquistati da un’azienda tedesca, pionieri in Germania (dal 2013) di insetti commestibili appositamente allevati per il consumo umano in Europa e rigorosamente controllati.

I grilli domestici (Acheta domesticus) in questo caso, sono alimentati esclusivamente a base vegetale (pellet di mais e fecola di patate) con certificazione GMP+. L’alimentazione viene sospesa 24 ore prima della macerazione per svuotare il tubo digerente, necessario a evitare di ingerire le loro feci. I grilli adattano la loro temperatura corporea al loro ambiente. A basse temperature, i grilli rallentano il loro metabolismo e cadono in uno stato naturale di rigidità fredda. Questo viene utilizzato durante la “macellazione” abbassando ulteriormente la temperatura (tramite processo di congelamento a -18°C) così i grilli non si svegliano più dal letargo.

Prima della liofilizzazione, i grilli vengono lavati e sbollentati ad almeno 85°. Sono prodotti senza l’uso di ormoni, pesticidi o antibiotici. Assicurando un prodotto non OGM secondo le norme HACCP. La scadenza naturale di questo novel food è di 7 mesi dalla produzione”.

“Concludendo diciamo che i grilli sono deliziosi, ricchi di proteine e sostenibili” continua la nota. “Non solo sono un’ottima fonte di proteine complete di alta qualità (come quelle della carne) ma contengono anche molte vitamine e minerali (tutti i 9 aminoacidi essenziali, Omega 3, vitamina A, B2 e B12 oltre a Calcio, Zinco e Ferro) con scarsissima Chitina. (Praticamente girando in moto a casco aperto è più probabile fare il pieno di chitina). Date le loro caratteristiche nutrizionali sono un alimento perfetto per integrare la normale dieta quotidiana, nelle diete per perdere peso e nell’alimentazione degli sportivi, dilettanti o professionisti. Inoltre, come già detto, esiste un ottimo equilibrio ecologico nell’allevamento di grilli. L’allevamento è poco ingombrante e provoca poche emissioni di CO2. In quanto animali a sangue freddo, gli insetti possono convertire il loro cibo in massa corporea in modo molto efficace, si riproducono velocemente e richiedono pochissima acqua potabile. Quindi l’allevamento rappresenta un’alternativa sostenibile a quelli convenzionali di bestiame.

Pertanto, molti esperti e anche le nazioni unite promuovono specificamente il consumo di insetti commestibili e ne mostrano i vantaggi perchè sono facilmente collocabili all’interno di un’economia circolare, dove fungono da veri e propri trasformatori di scarti alimentari come fonte sostenibile in nuove e preziosissime proteine.