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Carbone Vegetale: il Ministero della Salute fa chiarezza

pane nero

Il 2015 è ormai un lontano ricordo, ma ne abbiamo viste proprio di tutti i colori! Pizza, pane, cornetti, addirittura il panettone al carbone vegetale.
Una moda che in tutta Italia ha invaso, non solo panetterie, pizzerie e pasticcerie, ma anche alcuni caseifici che hanno prodotto la mozzarella di bufala nera.

 

La diffusione di questi prodotti “neri” è dovuta principalmente all’aspetto estetico, un colore decisamente anticonvenzionale nella panificazione e nel settore caseario, e la clientela ne è stata subito affascinata. Ma facciamo chiarezza dopo le ultime notizie che hanno coinvolto dodici panificatori pugliesi per il reato di frode in commercio e produzione di alimenti non conformi alle normative e l’invito della Cna Alimentare di Belluno a non usare il carbone vegetale.

 

L’unione europea ammette l’uso di coloranti in un’ampia gamma di alimenti come il pesce affumicato, i formaggi e altri prodotti da forno, dei quali però non compare il pane, ma i suoi sostituti. Il Ministero della Salute quindi non ammette il carbone vegetale negli alimenti denominati “pane”, in quanto quest’ultimo per definirsi tale deve contenere esclusivamente gli ingredienti base come acqua, farina, lievito e altri. Il carbone vegetale viene considerato per cui un additivo ammesso come colorante e tutti i prodotti che lo contengono non potranno definirsi “pane”, ma “prodotto della panetteria fine” specificandone eventuali benefici.

 

Da quanto emerso i panettieri pugliesi hanno denominato ed etichettato “pane” un prodotto che agli occhi di tutti è pane, ma secondo la normativa non lo è, perchè contenente il colorante E153 che dona il colore nero, vantandone erroneamente anche le proprietà benefiche.

 

Ma quando si può parlare di reali benefici derivanti dall’assunzione di carbone vegetale?
Solo per un alimento che contiene 1 gr di carbone attivo per porzione quantificata e va informato il consumatore che l’effetto benefico si ottiene solo con l’assunzione di 1gr almeno 30 minuti prima del pranzo e 1 gr subito dopo.

 

In merito alla sicurezza l’Efsa, l’autorità europea sulla sicurezza alimentare, a seguito di una valutazione scientifica conclude che il carbone vegetale (E153), utilizzato come colorante negli alimenti, non presenta problemi di sicurezza purchè gli idrocarburi policiclici aromatici eventualmente residuati nell’additivo siano inferiori a 1,0 μg/kg.

 

Facciamo riferimento anche ad una nota del Ministero della Salute molto utile ai professionisti della panificazione e pubblicata dall’azienda Molini Spigadoro (http://www.molinispigadoro.com/nota-ministero-della-salute-n-47415/) in cui vengono elencati una serie di chiarimenti in relazione alla produzione, denominazione ed etichettatura del pane realizzato con l’aggiunta di carbone vegetale.